Nel corso degli anni ’70 una felice congiuntura di scelte amministrative ed attività privata da parte della gallerista Franca Mancini hanno portato l’arte contemporanea nelle strade e nelle piazze della città e la presenza di opere ed artisti di elevato interesse.

Come in altre grandi città italiane, anche a Pesaro l’arte è stato uno strumento  di lettura della città, di dibattito e di confronto, aperto a tutti e con un intrinseco valore di educazione alla cittadinanza attiva.

La scelta di operare attraverso la collocazione di sculture urbane che avveniva corollando il posizionamento di dibattiti, scontri e scambi tra artisti e cittadini ha allontanato il pericolo di pensare a Pesaro come ad un palcoscenico asettico del mercato dell’arte ed ha piuttosto operato nella città una importante opera di educazione diffusa e di crescita per tutti.